Porte Infernali

Ognuno di noi ha una sua concezione dell'inferno. Per alcuni è solo un invenzione, per altri un posto spirituale, per altri ancora un posto fisico presente nel nostro mondo. Ma qual'è la porta attraverso la quale vi accediamo? Questo argomento affascina l'umanità da molto tempo, e numerose storie, poesie e leggende metropolitane sono state scritte e diffuse a questo riguardo. Vediamone alcune!

1) L'inferno Dantesco. Secondo Dante, l'inferno è una struttura fisica, costituita da un profondo imbuto che si estende fino al centro della terra. La porta per accedervi è un grande portone scuro dove sta scritto: “per me si va nella città dolente, per me si va nell'eterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore, fecemi la divina potestate, la somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, se non eterne, ed io, eterno duro. Lasciate ogni speranza, o voi che entrate!”. Questo rappresenta la classica visione cristiana dell'inferno. Luogo di eterna sofferenza dove si scontano i peccati mortali, voluto dall'altissimo in persona (molto magnanimo).

2) Hellraiser 2 – Prigionieri dell'inferno. Nel secondo capolavoro di Clive Barker, la porta dell'inferno è una semplicissima apertura in un muro nella stanza di un ospedale. Dentro c'è un corridoio che conduce fino ad un luogo onirico, di tenebra e sofferenza. Si tratta non di un aldilà che ci aspetta dopo la morte, ma di una dimensione parallela.

3) Le urla dei dannati. Nel 1989, un gruppo di scienziati, diretto dal dottor Azzakov, esegue in Siberia una trivellazione di quasi 15km. Sorpresi di aver trovato in quel punto qualcosa che potrebbe far pensare ad una grande cavità, decidono di calare un microfono. Il microfono si scioglie per l'elevata temperatura (sui 1000 gradi celsius) ma riesce comunque a registrare un breve audio, dove si odono molte persone che urlano disperatamente, creando un terrificante frastuono. Questa leggenda metropolitana è stata in realtà diffusa dagli stessi scienziati, e smentita fino a tempi recenti anche da ambienti cattolici. Si tratta dello scavo nella penisola di Kola, che tra l'altro non si trova in Siberia ma dall'altra parte della Russia, tra la Finlandia ed il mare di Barents. Inziato nel Maggio del 1970, questo scavo raggiunse, proprio nell'anno 1989, la profondità di 12262 metri, detenendo ancora oggi il record per quanto riguarda la profondità verticale. L'audio “infernale” potete sentirlo qui: https://www.youtube.com/watch?v=uU2HFFCr71k.

4) Il cratere di Derweze Nel deserto del Karakum in Turkmenistan, esiste un enorme cratere pieno di fiamme che bruciano giorno e notte, detto “La porta dell'inferno”. Questo cratere è una popolare meta turistica, ed è considerato di origine soprannaturale dalle popolazioni locale. Consideriamo il fatto che le fiamme sono visibili da grande distanza e si sente un caratteristico odore di zolfo! Il cratere si è formato nel 1971 durante una trivellazione petrolifera. Il terreno sottostante è crollato, dando sfogo ad un giacimento di gas naturale. Per evitare la fuoriuscita di enormi quantità di gas, si decise di incendiarlo, pensando che in qualche giorno si sarebbe spento da solo. Le fiamme continuano però a bruciare da allora. Nel Novembre del 2013, l'esploratore George Kouronis è sceso nel cratere, dove ha trovato dei batteri che sopravvivevano nonostante le temperature molto elevate. Notiamo che il villaggio più vicino al cratere si chiama “Derweze”, che in lingua Turkmena significa “porta”.